PITTSBURGH, 5 ottobre 2000

U.S. Newswire / NewsEdge Corporation

 

I Trapianti di Intestino verranno rimborsati dal Sistema Sanitario Medicare: questa la decisione conseguente alla richiesta dell’Università di Pittsburgh.

 

I trapianti di intestino ora saranno coperti dalla Assistenza Sanitaria Nazionale, secondo una decisione resa pubblica oggi dalla Gestione del finanziamento della Sanità degli Stati Uniti (HCFA). L' Istituto dei Trapianti Thomas E. Starzl del Centro Medico dell’Università di Pittsburgh (University of Pittsburgh Medical Center's – UPMC - Thomas E. Starzl Transplantation Institute), che aveva chiesto una modifica assicurativa su tale tipo di intervento nel febbraio del 1999, ha definito la decisione una vittoria per i pazienti con insufficienza intestinale. L’UPMC ha citato il miglioramento delle percentuali di sopravvivenza per gli organi attualmente considerati per risarcimento così come i dati che dimostrano la redditività del trapianto intestinale.

 

In seguito a tale decisione, riportata oggi sul sito Web dell’HCFA (http://www.hcfa.gov/quality/8b3-g.htm), l’Assistenza sanitaria statale Medicare coprirà tutti i tipi di trapianto intestinale per i pazienti con insufficienza intestinale irreversibile con gravi complicazioni da nutrizione endovenosa di lunga durata.

I criteri Medicare relativi ai Centri accreditati prevedono un volume annuale di almeno 10 trapianti di intestino ed una sopravvivenza attuariale ad un anno almeno del 65 per cento. Oltre che dell'Università di Pittsburgh, Medicare è informata di altri due centri che rispondono a questi criteri.

La decisione è importante perché la maggior parte delle assicurazioni Medicaid così come altre simili sono solite adeguarsi e seguire i criteri di risarcimento di Medicare.

“Mentre questi interventi sono stati approvati da terzi per le nostre capacità e quelle di altri Centri Statunitensi, e riconosciuti dai Governi Europei e da quello Canadese come procedure non eccezionali e quindi meritevoli di rimborsi, senza l’approvazione di Medicare, molti pazienti hanno dovuto combattere una dura battaglia con le compagnie assicurative”, ha detto Kareem Abu-Elmagd, M.D., Ph.D., FACS, professore associato di chirurgia e direttore del programma di trapianto intestinale dell’istituto dei Trapianti Thomas E. Starzl del Centro Medico dell’Università di Pittsburgh.

"Senza i problemi finanziari ed i problemi associati, i pazienti possono ora concentrarsi sul trapianto" ha continuato il Dott. Abu-Elmagd, che ha parlato a nome dell’UPMC e degli altri Centri trapianto di intestino negli Stati Uniti.

Il trapianto d’intestino permette ai pazienti con insufficienza intestinale di liberarsi dalla Nutrizione Parenterale Totale e dai relativi rischi, inclusa la possibilità di una insufficienza epatica. La maggior parte dei trapiantati di intestino a Pittsburgh (95 per cento) ora può seguire una dieta normale. E secondo gli studi dell'Università di Pittsburgh sulla loro qualità di vita, i pazienti avvertono altri miglioramenti significativi sia in campo fisico che psicologico.

Nel loro appello all’HCFA, i chirurghi dell'università di Pittsburgh hanno segnalato di aver avuto percentuali di sopravvivenza dei pazienti ad 1 ed a 5 anni rispettivamente del 72 e del 52%. “Da maggio 1990, il Centro ha effettuato 160 trapianti in 150 pazienti con insufficienza intestinale irreversibile. Tali risultati sono paragonabili a quelli del trapianto di polmone, che HCFA riconosce come procedura rimborsabile nel quadro del relativo programma di Assistenza sanitaria statale” hanno detto i chirurghi dell’UPMC.

"Di conseguenza, noi abbiamo pensato sia giustificabile considerare il trapianto di intestino come una procedura non sperimentale e quindi meritevole di rimborso" ha detto il Dott. Abu-Elmagd.

All'Università di Pittsburgh, la miglior gestione del rigetto, il miglioramento dei criteri di selezione dei donatori e dei riceventi, le modifiche delle procedure chirurgiche, compresa l’aggiunta del midollo osseo del donatore, hanno contribuito ai risultati attuali ad un anno. In più, l' uso recente della irradiazione a basse dosi dell'organo prima del trapianto ha ridotto in modo significativo il rischio di rigetto, con una sopravvivenza del paziente del 100%, secondo i recenti risultati preliminari ottenuti nei primi sette pazienti che hanno ricevuto un trapianto con intestino irradiato.

Il piccolo intestino può essere trapiantato in uno dei seguenti tre modi: da solo, insieme al fegato, o insieme a fegato, pancreas e stomaco. La maggior parte (81 per cento) dei pazienti all’UPMC sono stati sottoposti a trapianto per Sindrome da intestino corto, cioè la perdita di più del 70 % dell' intestino dovuto a trauma, chirurgia o da patologie. Per gli adulti, la sindrome dell' intestino corto può essere causata da traumi o dalla malattia di Crohn; per i bambini, può essere dovuto a un volvolo – una torsione dell’ intestino da cause congenite.

I pazienti con insufficienza intestinale devono essere sostenuti nutrizionalmente con una TPN, cioè con una  alimentazione endovenosa. Questa, in tempi lunghi, esita spesso in una  insufficienza  epatica e quindi nell'esigenza in alcuni pazienti di un trapianto combinato di fegato-intestino. Nel corso di una TPN, oltre alla possibile insorgenza di una insufficienza epatica, altre gravi complicazioni della terapia TPN includono la coagulazione delle principali vene centrali, frequente infezioni degli accessi vascolari e frequenti episodi di grave disidratazione. L’Assistenza sanitaria statale Medicare coprirà il costo dei trapianti nei pazienti che hanno qualcuna di queste classiche complicanze di una TPN prolungata.

Secondo i dati del 1992 di Medicare citati nella richiesta dell’UPMC, il costo annuale di una TPN  è più di 150.000 dollari per paziente, una cifra che non include i costi aggiuntivi per le apparecchiature mediche, per l’assistenza sanitaria a domicilio ed i frequenti ricoveri. I costi odierni si ritiene siano molto più alti. 

"In base a questi dati, il trapianto intestinale diventa redditizio dal secondo anno dopo il trapianto" hanno detto i chirurghi dell’UPMC all’HCFA, sottolineando anche che i costi per effettuare i tre tipi di trapianto nel loro Centro è molto diminuito.

L’UPMC ha effettuato circa il 30 % di tutti i trapianti di intestino effettuati nel mondo e riportati nel Registro Internazionale del Trapianto di Intestino.