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Bolzano
vince la gara di solidarietà. Meno disponibilità al Centro-Sud: dal 30% no
all’espianto dopo la morte
Il
Sole 24 ore – 29 gennaio 2001
Aumentano in
Italia le donazioni d’organo: nel 2000 si è registrato un +4,3% rispetto
all’anno precedente. Il dato emerge dal «Report 2000 sulla donazione e i
trapianti» messo a punto nei giorni scorsi dal Centro nazionale trapianti. I
donatori hanno raggiunto quota 15,2 per milione di abitanti: un dato che ci
porta in linea con la media europea (tra 15,5 e 16 donatori per milione di
abitanti), ma che non elimina le pesanti differenze tra Nord (22,9), Centro
(14,1) e Sud dove si registra una presenza di donatori drammaticamente
insufficiente (6 per milione di abitanti).
L’anno scorso sono stati trapiantati 2.383 pazienti: 1.307 di rene, 297 di
cuore, 724 di fegato, 58 di polmone, 42 di pancreas, 1 di mano, 1 di intestino.
In 47 casi sono stati poi trapiantati nello stesso paziente 2 organi diversi
(rene-pancreas, rene-fegato, rene-cuore, cuore-polmone), in 52 entrambi i reni e
in 27 entrambi i polmoni.
Nelle aree del Centro-Sud rimane costante la percentuale di chi si oppone
all’espianto degli organi dopo la morte: una scelta che riguarda il 30% dei
potenziali donatori. Una dato definito dal ministero della Sanità accettabile,
seppure ancora lontano dal 23% della Spagna che registra il livello migliore a
livello internazionale.
Nella classifica delle Regioni più generose, la Provincia autonoma di Bolzano
(34,6 donatori per milione) e l’Emilia-Romagna (28,9 donatori per milione)
occupano i primi due posti per numero di donatori, seguite da Liguria (24),
Veneto (23,6), Piemonte (22,8), Toscana (21,8) e Friuli-Venezia Giulia (21,1).
Al di sotto dei 20 donatori per milione di abitanti si collocano Lombardia
(17,1), Sardegna (13,3), Basilicata (13,2), Provincia autonoma di Trento (12,7),
Abuzzo-Molise (12,4) e Umbria (10,8). Con meno di 10 donatori per milione di
abitanti Marche (8,2), Puglia (8,1), Lazio (6,8) e Calabria (5,4). Chiudono la
classifica Campania (con 3,5 donatori per milione) e Sicilia (2,7).
Per quanto riguarda le liste di attesa (dati al 31 ottobre 2000), le maggiori
differenze tra trapianti e organi disponibili riguardano il rene (1.307
trapianti contro 6.858 pazienti in attesa) anche se il numero dei pazienti in
lista è stabile da oltre 2 anni.
Migliore è la situazione per quello che riguarda i trapianti di cuore (297
trapianti su 706 pazienti in attesa) e di fegato (724 trapianti su 986 pazienti
in attesa). Proprio per questi ultimi, il risultato decisamente positivo è
stato raggiunto grazie all’entrata in scena di nuove tecniche chirurgiche
avanzate, come lo «split liver», utilizzata dalla fine dello scorso anno, che
permette di utilizzare l’organo di un solo donatore per salvare la vita di due
pazienti.
---firma---Ch.Ban.
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