Le statine potrebbero essere utili nei trapianti d’organo

Abi Berger, BMJ

BMJ 2000;321:1430 (9 Dicembre)

Le statine hanno un effetto sul sistema immunitario che è completamente indipendente dal loro impiego usuale nel diminuire i livelli di colesterolo.

Scienziati svizzeri hanno chiarito il meccanismo tramite il quale le statine sembrano in grado di esser utili  nei pazienti sottoposti a trapianto di cuore. Le loro osservazioni potrebbero esitare in una diminuzione dei dosaggi di farmaci potenti come la ciclosporina, nei pazienti trapiantati (Nature Medicine 2000;6:1399-402).

Mentre sono ben noti gli effetti benefici delle statine sui lipidi nel sistema cardiovascolare, sta divenendo evidente che le statine possono influenzare anche il sistema immunitario. Quando nel 1995, si osservò per la prima volta che la somministrazione di statine nei trapiantati di cuore ne migliorava le percentuali di sopravvivenza, al confronto dei pazienti trattati con placebo, ciò venne attribuito all’azione di tali farmaci di abbassamento dei lipidi; ora però si ritiene che tali farmaci siano in grado di modulare il sistema immunitario.

Il Dr. François Mach, professore associato di medicina ed i suoi colleghi alla Geneva Medical School, hanno dimostrato, usando dei modelli in vitro, .degli effetti anti-infiammatori delle statine finora sconosciuti.

Il loro modello ipotizza che le statine blocchino i sistemi di allarme normalmente presenti sulle cellule che presentano gli antigeni - le cosiddette APC -, in modo tale che i tessuti estranei abbiano minori capacità di stimolare una risposta immunitaria contro di essi. Il meccanismo delle statine riguarda l’espressività delle molecole dei complessi maggiori di istocompatibilità di classe II (MHC-II).  Le cellule MHC-II sono deputate alla presentazione degli antigeni estranei alle cellule del sistema immunitario.

Il gruppo del Dr Mach ha scoperto che, anche se le statine non influenzano l’espressività vera e propria delle molecole MHC II, esse sembrano capaci di reprimere tali molecole attivate dal sistema immunitario. Esse agirebbero bloccando l’attività dell’interferone gamma, una citochina che attiva le cellule che presentano l’antigene (APC) per esprimere gli MHC-II sulla loro superficie.

“Si tratta di un meccanismo di  repressione immunitaria, piuttosto che di immunosoppressione” spiega il Dr Mach. “Ciò non vuol dire che dobbiamo attenderci la sostituzione della ciclosporina con le statine, ma dobbiamo essere in grado di impiegare le statine per ridurre le dosi di ciclosporina”. Le statine hanno effetti collaterali di numero e di entità minore, rispetto alla ciclosporina.