Trapianto di fegato e chemioterapia per epatoblastoma e per epatocarcinoma nell’infanzia ed adolescenza.Reyes JD, Carr B, Dvorchik I, Kocoshis S, Jaffe R, Gerber D, Mazariegos GV, Bueno J, Selby RUniversità di Pittsburgh, Thomas E. Starzl Transplantation Institute, PA, USA. OBIETTIVO: Descrivere la nostra esperienza di epatectomia totale e trapianto di fegato nel trattamento dell’epatoblastoma primitivo (HBL) e del carcinoma epatocellulare (HCC) nei bambini. CARTTERISTICHE DELLO STUDIO: Si trtta di un' analisi retrospettiva del decorso perioperatorio di 31 bambini con HBL primario non resecabile (n = 12) e con HCC (n = 19) sottoposti a trapianto fra maggio 1989 e dicembre 1998. Venne somministrata una chemioterapia neoadiuvante sistematica (n = 18) ed intrarteriosa (n = 7); il follow-up variò da 1 a 185 mesi. RISULTATI: Per l’HBL, i tassi di sopravvivenza post-trapianto ad uno, tre e cinque anni furono del 92%, 92% e 83%, rispettivamente. L' invasione endovenosa, i linfonodi ilari positivi e la diffusione a strutture contigue non ebbero un effetto negativo significativo sul risultato; le metastasi a distanza furono responsabili di 2 decessi. La chemioterapia intrarteriosa fu efficace in tutti i pazienti trattati. Per l’HCC, i tassi di sopravvivenza senza malattia ad uno, tre e cinque anni furono del 79%, 68% e 63%, rispettivamente. L' invasione vascolare, le metastasi a distanza, l’interessamento linfonodale, le dimensioni del tumore ed il sesso furono tutti fattori di rischio significativi per la ricorrenza. La chemioterapia intrarteriosa fu efficace in 1 paziente su 3. Sei pazienti decedettero di HCC ricorrente e 3 decessi furono non correlati alla ricorrenza di tumore. CONCLUSIONE: Il trapianto del fegato per HBL e HCC non resecabili può essere curativo. I fattori di rischio per la ricorrenza furono significativi soltanto per l’HCC, mentre stadi più avanzati di HBL risultano meglio rispondere alla terapia. J Pediatr 2000 Jun;136(6):795-804 |
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