26 febbraio 2001 Aumenta la
richiesta di organi per trapianto Dalla Associated Press WASHINGTON -- Il numero dei pazienti
in attesa di un organo per trapianto è aumentato negli anni 90, di più di
cinque volte rispetto al numero di trapianti, - secondo i dati del Network
nazionale dei trapianti riferiti martedì, - comportando un bisogno sempre più
acuto di fegati, cuori ed altri organi. Il rapporto annuale dell’United
Network for Organ Sharing documenta una lenta crescita degli i organi da
donatori cadavere, mentre il numero di donatori viventi d'organo risulta più
che raddoppiato fra il 1990 ed il 1999. C’è stato poi un aumento costante nei
donatori viventi non imparentati con il ricevente. Contemporaneamente al miglioramento
delle terapie mediche ed all’aumentare dei Centri Trapianto, si è assistito
ad un aumento ancora più rapido dei pazienti in lista d’attesa per trapianto.
Il rapporto ha evidenziato che i reni
da donatori viventi hanno maggiori probabilità di successo di quelli da
donatori cadavere. Ciò è dovuto in parte al fatto che i donatori viventi sono
selezionati con maggiore attenzione e dal fatto che gli interventi sono
effettuati in condizioni elettive, non in urgenza, secondo quanto ha detto un
portavoce dell’UNOS, Joel Newman. Nel 1999, sono stati effettuati in
tutto negli Stati Uniti 21.715 trapianti, con un aumento del 44 per cento
rispetto al 1990. Alla fine del 1999 c’erano 72.110
pazienti in lista d’attesa per un trapianto, un numero di più di tre volte
superiore rispetto al 1990. Mercoledì, la cifra era giunta a 74.073. Anche il numero di decessi di
pazienti in lista è triplicata -- da 1.958 nel 1990 a 6.125 nel 1999. Questi dati sono giunti poche
settimane dopo che Tommy Thompson, divenuto da poco segretario dell’HHS (Health
and Human Services) ha promesso di lanciare una campagna nazionale per
aumentare la donazione degli organi. I funzionari del dipartimento stanno
lavorando per tele Campagna che dovrebbe partire a Maggio. La maggior parte degli sforzi finora
hanno riguardato l’educazione pubblica, per stimolare le famiglie a discutere
di donazione. Altri hanno lavorato per migliorare il rapporto fra gli ospedali e
le banche degli organi in modo da identificare un maggior numero di potenziali
donatori. Si stanno studiando i modi migliori per approcciare le famiglie cui si
ponga il problema di una donazione. ``Se conoscessimo esattamente
le motivazioni dei donatori d’organo, le applicheremmo su larga scala”, ha
detto Newman. Circa due Americani su tre non hanno
indicato i loro desideri circa la donazione, ha detto. `”Se la famiglia non
conosce quali siano i desideri del congiunto, essa tende a dire di no alla
donazione, solo per paura di prendere una decisione sbagliata.” Newman ha anche condannato i miti che
circondano la donazione. Fra questi: quello che i medici non fanno di tutto per
salvare i pazienti che diventeranno potenziali donatori o quello che le persone
famose e quelle ricche hanno maggiori probabilità di ottenere gli organi che
non altri pazienti. La relazione UNOS fornisce poi un
gran numero di dati sui trapianti d’organo del 1999, e fra questi: • Nel 1999 si sono avuti 5.849
donatori da cadavere, il 3 per cento in più del 1998 ed il 30 per cento in più
rispetto al 1990. Ogni donatore ha prodotto una media di 3,6 organi. • Nel 1999, si sono avuti 4.712
donatori viventi, un numero doppio rispetto al 1990. Il numero di donatori
viventi di fegato è più che raddoppiato in un solo anno, da 85 nel 1998 a 218
nel 1999. Nel 1999, il 5 per cento dei donatori viventi ha dato una parte del
fegato, mentre il resto ha donato uno dei due reni. • Tra i donatori viventi, il 35 per
cento erano fratelli germani, il 18 per cento erano genitori ed il 20 per cento
non legati da parentela. • La percentuale di donatori
cadavere minorenni è aumentato dal 18 per cento in 1990 al 24 per cento nel
1999. • Fra i donatori cadavere, l’85
per cento è deceduto per trauma cranico o per un episodio di danno cerebrale. Il rapporto ha fornito anche dati
sulla sopravvivenza nei riceventi i diversi organi. Tra coloro che erano stati
sottoposti a trapianto nel 1997-8, il rapporto ha evidenziato che: • Sono sopravvissuti almeno un anno l’85% dei reni prelevati da cadavere ed il 95% dei pazienti che li hanno ricevuti. Tra i pazienti che hanno ricevuto reni da donatori vivente, ad un anno le percentuali sono state del 95% per i reni e del 98% per i pazienti. • Sono sopravvissuti almeno un anno
l’81% dei fegati e l’88% dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato. • Sono sopravvissuti almeno un anno
l’85% dei cuori e l’86% dei pazienti sottoposti a trapianto di cuore. |
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