Trapianti
con fegato split per due riceventi adulti: fattibilità e risultati a
lungo termine. Azoulay
D, Castaing D, Adam R, Savier E, Delvart V, Karam V, Ming BY, Dannaoui M,
Krissat J, Bismuth H
Centre Hepatobiliaire, UPRES 1596, Assistance Publique-Hopitaux de Paris, Universite Paris Sud, Hopital Paul Brousse, Villejuif, France. daniel.azoulay@pbr.ap-hop-paris.fr
Obiettivi:
Identificare i risultati ed i rischi dei trapianti di fegati da split (SLT)
per due riceventi adulti, per valutarne la possibilità di un più vasto
inpiego allo scopo di aumentare i fagati da trapiantare per gli adulti. Premesse:
La carenza di fegati da donatori cadavere per gli adulti sta aumentando.
Nell’uso di fegati da donatori definiti come ottimali, gli Autori,
presso il loro Centro, hanno elaborato tecniche di SLT per due riceventi
adulti. Metodi:
dal luglio 1993 al dicembre 1999, 34 adulti sono stati trapiantati con
fegati da split con organi da donatori ottimali preparati con la tecnica
ex-situ (n = 30) o in-situ (n = 4), mentre 88 adulti hanno ricevuto fegati
interi senza split da donatori ottimali. Quattro fegati da split sono
stati trapiantati in altri centri. I risultati dei trapianti con i fegati
split destri e sinistri vennero paragonati a quelli con fegati interi. I
principali obiettivi erano la sopravvivenza dei fegati e dei pazienti ad 1
e 2 anni, e l' incidenza ed il
tipo delle complicanze. Risultati:
Nei fegati interi, e negli split destri e sinistri, rispettivamente, le
percentuali delle sopravvivenze dei pazienti
furono 88%, 74% e 88% a 1 anno e 85%, 74% e 64% a 2 anni. Le
percentuali delle sopravvivenze degli organi furono 88%, 74% e 75% a 1
anno e 85%, 74% e 43% a 2 anni, rispettivamente. La
sopravvivenza dei pazienti fu influenzata negativamente dalla presenza di
steatosi nel fegato del donatore e dalle condizioni prima del trapianto
del ricevente. La
sopravvivenza dei fegati fu influenzata negativamente dalla presenza di
steatosi nel fegato del donatore e da un rapporto tra il peso del fegato
del donatore ed il peso del ricevente inferiore all’1%.. Una
non funzione primaria
(primary non function) si ebbe in 3 emifegati sinistri da split. L’incidenza
delle complicanze arteriose (6%) e biliari (22%) furono simili a quelle
riportate a proposito dei trapianti convenzionali per un adulto o un
bambino. I trapianti con tecnica di split per due adulti aumentarono il numero di riceventi del 62% rispetto ai trapianti di fegato intero e fu possibile, da un punto di vista logistico, in 16 dei 104 (15%) donatori cadavere ottimali.
Conclusione:
il trapianto di fegato split per due adulti è tecnicamente fattibile. I
risultati e l’incidenza di complicanze possono essere migliorati sia da
criteri di selezione rigidi per i donatori ed i riceventi, specialmente
per i trapianti di emifegato sinistro, sia dall’impiego della tecnica di
split in situ. Un
uso più ampio richiederà alcuni cambiamenti nelle procedure per la
distribuzione degli organi e nel coordinamento fra i centri più esperti
in tali tecniche.
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