Risultati
chirurgici nell’epatocarcinoma tra pazienti con epatopatia B o C: dati dal
mondo occidentale Roayaie
S; Haim MB; Emre S; Fishbein TM; Sheiner PA; Miller CM; Schwartz ME The
Recanati-Miller Transplantation Institute, Mount Sinai Medical Center, New York,
New York, USA. Premessa:Abbiamo
elaborato i dati retrospettivi dei pazienti con epatopatia cronica affetti da
epatocarcinoma (HCC) per valutare se esistevano differenze tra stato
preoperatorio e sopravvivenza postoperatoria tra quelli con infezioni da virus
dell’epatite B (HBV) o C (HCV). Metodi:
Abbiamo rivisto le cartelle di 240 pazienti affetti da HCC trattati
consecutivamente con una
resezione epatica o con un trapianto di fegato al Mount Sinai Hospital
tra il Febbraio 1990 ed il Febbraio 1998. Vennero esclusi i pazienti negativi
per gli antigeni dell’epatite B
e C (74 pazienti) e quelli positivi per entrambi (2 pazienti). In tutti i
pazienti vennero riportati l’età, il numero di piastrine, il PT, i valori di
Albuminemia e Bilirubinemia, la presenza o meno di ascite ed encefalopatia. I
fegati prelevati o i pezzi operatori dopo resezione vennero studiati valutando
diametro, numero e grado di differenziazione dei tumori, oltre alle
caratteristiche di invasione vascolare e di grado di cirrosi nel parenchima
circostante. Risultati:
121 pazienti erano positivi per HCV mentre 43 per HBV. Una percentuale
significativamente superiore di pazienti affetti da epatopatia HCV correlata
dovette essere sottoposta a trapianto per trattare l’HCC, se confrontata con i
pazienti affetti da epatopatia HBV correlata. Quelli presentarono anche dei
valori medi inferiori di piastrine e di albuminemia, e valori medi più elevati
di PT e di bilirubinemia. I pazienti HCV+ sottoposti a resezione presentarono
tumori significativamente meno differenziati
e con maggiore frequenza di invasione vascolare e di cirrosi, al
confronto dei pazienti HBV+. Tra
i due gruppi non furono invece riscontrate differenze riguardo al calibro ed
alla multicentricità dei tumori. La sopravvivenza esente da malattia a 5 anni
fu significativamente maggiore nei pazienti HBV+ sottoposti a resezione rispetto
a quelli HCV+ (49% vs 7%, P = 0,0480). I pazienti HCV+ con epatocarcinoma
presentarono sopravvivenze
esenti da malattia a 5 anni significativamente maggiori col trapianto
piuttosto che con le resezioni (48% vs 7%, P = 0,0001). I pazienti HBV+ con HCC
trapiantati presentarono caratteri preoperatori, reperti i istologici e
dati di sopravvivenza simili a quelli HCV+.
Conclusioni:
In base ai dati di laboratorio preoperatori e alla sede delle neoplasie, una
percentuale molto maggiore di pazienti HBV+ con HCC furono candidati ad una
resezione. Tra i pazienti con epatocarcinoma HCV+ o HBV+ con una malattia epatica non ancora agli ultimi stadi, esistono differenze significative riguardo alla situazione preoperatoria, alle caratteristiche dei tumori ed alla sopravvivenza esente da malattia. E’
necessario considerare molto attentamente l’opzione del trapianto nei pazienti
HCV+ affetti da HCC, soprattutto nei casi con piccoli tumori. Ann
Surg Oncol 2000 Dec;7(10):764-70 |
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