Primi
tentativi clinici |
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Il
trapianto di fegato
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La storia dei trapianti di fegato come pratica chirurgica si intreccia con quella della prevenzione del rigetto e quindi dell’immunosoppressione. Il primo trapianto di rene clinico effettuato con successo venne eseguito nel 1954 al Peter Bent Brigham Hospital, da un’equipe operatoria formata dai Dottori Joseph Murray, Hartwell Harrison, David Hume, and John Merrill: Per questa ragione il Dr Murray venne poi insignito nel 1990 insieme a Donall E. Thomas del Premio Nobel per la Medicina. Nel 1959 vennero effettuati dei tentativi di trapianti di rene su gemelli dizigoti a Boston e quindi a Parigi (Jean Hamburger), usando la TBI, cioè l’irradiazione totale corporea. Ma parve una strada troppo complicata. Roy Calne e Joseph Murray a Boston, nel 1960, trapiantando reni di cani, ottennero in alcuni casi delle sopravvivenze stupefacenti, oltre 100 giorni, con la 6-mercaptopurina. Era il primo tentativo di impiego di una immunosoppressione chimica. La svolta avvenne nell’estate del 1962:
A Denver, in Colorado, T.E. Starzl trattò con alte dosi di prednisone il
rigetto di cani trapiantati di rene in terapia con Azatioprina (Imuran)
– un derivato della 6-mercaptopurina -. Molti di quegli animali vissero
per anni. L’esperienza sui trapianti di rene sperimentali dello stesso Autore
venne subito trasposta su 10 pazienti, di cui 4 ebbero una sopravvivenza
superiore ai 25 anni. Pochi mesi ancora e Starzl all’Università del Colorado passò ai trapianti di fegato. Il primo trapianto venne effettuato il 1° Marzo 1963 su un bambino di 3 anni affetto da atresia delle vie biliari, e già operato in precedenza. L’esito fu disastroso: i primi pazienti (5 a Denver, 1 a Parigi, 1 a Boston) decedettero tutti intraoperatoriamente o poco dopo. Il primo paziente morì di grave coagulopatia, con sangue incoagulabile. Altri, dopo l’uso di fattori per favorire la coagulazione, presentarono gravi embolie, per formazione di coaguli all’interno dei circuiti della circolazione extracorporea. Alla fine del 1963 venne decisa una moratoria che durò 4 anni. Nel corso di questi anni venne introdotta nel 1966 l’ALG (globulina anti-linfociti) usata in associazione con gli steroidi e la Azatioprina; si fecero inoltre progressi nella conservazione degli organi (vedi dopo) e si scoprì che per i trapianti di fegato non era necessario, come nei reni, rispettare tra le regole di compatibilità donatore/ricevente, quella legata al sistema di istocompatibilità HLA. |
Joseph Murray
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